La devo smettere di fare le maratone di serie tv perché quando finisco poi sento che mi manca qualcosa, o qualcuno. Insomma mi sento quasi abbandonata, ma questo forse dipende solo dalla mia patologica sindrome dell'abbandono.
Quest'anno ho finalmente visto The Walking Dead.
E l'ho appena terminato, cioè mi sono messa in pari.
Il motivo per cui ho iniziato questa serie è per capire come era possibile che un telefilm con persone che ammazzavano zombie potesse avere tutto questo successo. Ovviamente il perché l'ho capito eccome. Qui non si parla solo di un'apocalisse zombie ma di un nuovo ordine mondiale dove se non combatti sei morto. E per combattere non intendo solo gli zombie ma anche e soprattutto le persone. Ma anche te stesso. A volte sei costretto a spegnere il cervello, ad agire quasi come uno zombie. La ricerca di stabilità e di normalità è il vero grande obiettivo. Devo ammettere che la prima stagione è quella che ho apprezzato meno, stranamente (di solito è la mia preferita o quasi) ma forse questo dipende dai personaggi. Non provavo molta simpatia per i deceduti del gruppo iniziale (fatta eccezione per Merl).
Il mio cattivone preferito è senza dubbio il governatore.
Il personaggio di cui sentirò più la mancanza è Hershel mentre quello che mi manca meno è Lori (ok diciamo pure che la odiavo).
I momenti che mi resteranno più impressi sono tre:
- Il governatore che uccide Hershel
- I cannibali di Terminus in generale. In particolar modo la scena del ''macello umano'' e quella in cui mangiano la gamba di Bob.
- La bambina psicopatica che uccide la sorella. Anche se ammetto di aver trovato inquietante il suo personaggio fin dall'inizio. Ho tirato un respiro di sollievo quando è morta.
La sesta stagione si chiude con un colpo di scena, ovvero una morte.
Non si sa di chi.
Io credo si tratti di Eugene.
Voci di corridoio dicono che potrebbe trattarsi di Daryl dato che l'attore potrebbe aver deciso di abbandonare la serie. Mi auguro non sia vero, The Walking Dead non sarebbe lo stesso senza di lui.
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