giovedì 25 giugno 2015

Stagioni terminate: Le regole del delitto perfetto, The Strain, Vikings 2, The white queen, Supernatural 8


Le regole del delitto perfetto



Ho seguito la prima stagione su Sky. Inizialmente ero un po' scettica su questa serie, il tema forense mi aveva fatto desistere dal seguirla. Poi però mi ha sorpresa. Non si tratta affatto di una serie legale ma di un vero e proprio thriller. Ogni episodio ha si il suo caso da risolvere, ma il filo conduttore principale è onnipresente. In ogni episodio ci sono dei flashback che ruotano tutti intorno al grande quesito della stagione: chi ha ucciso Lila Stangard? Nel finale questo mistero viene rivelato e le cose si complicano ulteriormente, in una sequenza di immagini ad alto tasso adrenalinico. 
Viola Davis è superba nei panni dell'avvocatessa Annalise Keating ma anche il resto del cast non delude. In conclusione ho apprezzato molto questa prima stagione e attendo con curiosità la seconda (che dovrebbe partire a settembre).


The Strain

lunedì 15 giugno 2015

Orange is the new black. Season 1




A me l'arancione fa schifo. Se c'è un colore che trovo proprio insopportabile è l'arancione, lo accetto solo nell'arredamento della cucina. Per fortuna le detenute protagoniste di Orange is the new black devono indossare la tuta arancione per poco tempo, direi che stare in prigione è una punizione sufficiente. L'arancione probabilmente serve a rendere ancora più traumatico il passaggio dalla libertà alla prigionia. Comunque discorsi fashion a parte, questa prima stagione mi è piaciuta. 
All'inizio credevo fosse una sorta di OZ al femminile e in parte in effetti è così, soprattutto il modo in cui è strutturato. Le scene di vita quotidiana in prigione vengono alternate con flashback sul passato dei personaggi. 


sabato 13 giugno 2015

Bianca come il latte, rossa come il sangue. Ovvero: parliamo di film brutti.



Ad un colloquio di lavoro mi chiesero se avevo visto il film Bianca come il latte, rossa come il sangue. Io risposi di no ma che avevo sentito parlare bene del libro. Ebbene mi venne consigliato vivamente di guardarlo perché era un film fatto benissimo che trattava tematiche importanti, eccetera eccetera.
Io sinceramente poco ci credevo, ma non volevo come mio solito fare quella prevenuta verso i film italiani. Che poi dicono che sono snob. Così a distanza di anni e gratis su Sky (col cavolo che ci spendo i soldi) l'ho guardato, in un pomeriggio in cui avevo ben dieci camicie da stirare ed ero a corto di episodi di Hart of Dixie.
Si perché quando stiri non è che puoi guardare qualunque cosa, altrimenti rischi gravi ustioni. Devi guardare qualcosa che ti piace ma non troppo e soprattutto non troppo complicato, perché di certo non puoi permetterti di incantarti su una scena altrimenti addio camicia (o mano). 

mercoledì 10 giugno 2015

Silicon Valley


Ho iniziato Silicon Valley quasi per caso e senza troppe aspettative. Quello che mi aspettavo era una brutta copia di Big Bang Theory; il fatto però che fosse una serie della HBO mi dava qualche speranza in più. 



 I protagonisti sono dei programmatori informatici tendenzialmente nerd ma la storia e il modo in cui è struttura è piuttosto distante da TBBT. 
L'ambientazione della Silicon Valley e il suo spietato e competitivo mondo mettono quasi ansia, nonostante si tratti di una serie tendenzialmente comedy. Anche se non la definirei una vera e propria sit-com.



I protagonisti sono ben caratterizzati e l'intreccio è semplice ma allo stesso tempo gradevole. Per me questa prima stagione funziona.

Il mio personaggio preferito era il miliardario Peter Gregory, interpretato da Christopher Evan Welch che purtroppo è morto a causa di un tumore.


La scena dei panini è la mia preferita.